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Sezione dedicata a Magico Vento un Sioux dalla pelle bianca

Magico Vento

Sezione dedicata a Magico Vento un Sioux dalla pelle bianca

Magico Vento

La Grande Visione; n°16, 10/1998

N° 16, 10/1998, di G. Manfredi e G. Parlov

La Grande Visione

Magico Vento tra i Classici di Repubblica

26/12/2005 - bila83

La Grande Visione ; n°16, 10/1998, di G. Manfredi e G. Parlov .

“Mi sono messo in viaggio per cercare me stesso, Nuvola Rossa. Il mio maestro Cavallo Zoppo ha fatto di me un uomo sacro, ma io ignoro ancora troppe cose, e mi chiedo quale compito mi affidato dal Grande Essere Misterioso”. Questa frase è nella seconda pagina della storia, e fa centro. Non per niente è stata scelta da chi cura i Classici come frase rappresentativa del mondo di Magico Vento, mettendola nella quarta di copertina. Magico Vento incontra Nuvola Rossa per la prima volta nella serie. Parlano del futuro. Del suo e di quello dei Sioux. “Nessuno di noi conosce a fondo il proprio compito. Tutti cerchiamo una Grande Visione che ci illumini sul nostro destino”, risponde Nuvola Rossa. Ma… “La tua strada è luminosa e diritta. La mia invece è tortuosa e oscura”, replica il nostro. Siamo dentro l’animo di Magico Vento, che cerca se stesso. Nuvola Rossa cerca invece la pace, sogna pace per sé e pure per i bianchi. Le due questioni ben presto diventeranno una sola.

A partire dal momento in cui Ned fa un sogno. E’ un Magico Vento di 16 anni. Attenzione: non un Ned Ellis. Proprio un Magico Vento, indiano, Sioux, Oglala. Si ripara in una notte di pioggia e incontra un nemico, Acqua Nera, un Pawnee, da sempre nemici della sua tribù. I due però fanno pace. Dividono il fuoco e il poco che hanno: “Questa non è notte di battaglia. Quando i fulmini scuotono il cielo gli uomini devono unirsi!”. Il giorno dopo saranno rivali.

I Sioux attaccano il campo Pawnee per un furto di cavalli. E fatalmente devono proprio scontrarsi. Magico Vento lo atterra, ha vinto moralmente il duello. Allora Acqua Nera chiede di ucciderlo. “E io… l’ho fatto!”, racconta dopo Magico Vento.

Volete sapere cosa si agita nel suo giovane animo? “Il mio cuore è triste perché ho dovuto uccidere un fratello rosso!”. Il suo capo tribù gli dice: “La tua giovinezza è finita. Eri impetuoso e avventato, ora sei pensoso e riflessivo. Questo un giorno potrà fare di te un grande capo”.

E Magico Vento si sveglia. Dormiva sul dorso del suo cavallo. Di Nuovola Rossa non cè più traccia. In compenso trova subito un altro Sioux. E’ Cavallo Pazzo, anche lui alla prima apparizione su Magico Vento, proprio colui del quale abbiamo visto invece l’ultima avventura nel mese di novembre. E’ biondo e ricciuto, roba unica tra gli indiani. E’ un uomo strano come Ned: guerriero e sciamano insieme. Ha una ferita al volto, un colpo di proiettile da distanza ravvicinata. Non parla, sviene, dorme. E quella sera Magico Vento sogna di nuovo.

E’ un giovane Magico Vento, sui 20 anni circa. Non un giovane Ned Ellis, come prima. E’ indiano, Sioux, Oglala. Ha deciso di congiungersi a Donna di Bisonte Nero, la moglie di Senz’Acqua. Ma il matrimonio era stato combinato, essendo lei nipote di Nuvola Rossa. In realt lei e Magico Vento si desiderano da sempre. E lei ripudia il marito. Siamo alla vigilia di una spedizione contro i Crow, altri storici avversari dei Sioux. E una notte di vigilia, e d’amore. La prima di Magico Vento e Donna di Bisonte Nero insieme.

Al mattino cè Senz’Acqua pitturato di guerra. Magico Vento esce, lo affronta. Ma Senz’Acqua estrae a tradimento una pistola dalle fondine di Piccolo Grande Uomo (curiosamente sar lui l’assassino di Cavallo Pazzo, come è mostrato nel n°101 ). E spara a Magico Vento. A bruciapelo, vicino vicino. Morto? No. Paralizzato, incapace di parlare. Ma tutti lo credono morto.

La situazione precipita. Senz’Acqua se nè andato, tornando al villaggio di Nuvola Rossa. Ma già si parla di inseguirlo, di ucciderlo, di fare giustizia. Di più: di mettere alla prova Nuvola Rossa stesso! Disposti a sfidare la sua autorità in caso di rifiuto. “Guerra! Guerra!”, urlano. E Magico Vento: “Grande Spirito, aiutami! Io devo fermare questa follia!”. Donna di Bisonte Nero fa per uccidersi, non ci riesce e esclama: “Sono una sposa indegna!”. In quel momento Magico Vento si rianima, vivo. Niente follia. Niente follia per il popolo Sioux.

Ma Donna di Bisonte Nero ha deciso: “Nessun uomo dovrà più rischiare la vita per causa mia!”. Torna da Senz’Acqua. “Magico Vento capirà. Egli è un uomo migliore. E sa che il suo destino appartiene al popolo, non a me!”.

Qualche giorno dopo cè la resa dei conti. Ma personale. Magico Vento pianta un proiettile nella spalla del vilissimo Senz’Acqua, che urla pietà. Una ferita per uno. “Mi ha convinto Nuvola Rossa! Lui non vuole vedere il popolo diviso. Doveva tornare tutto come prima, capisci?”. Magico Vento abbassa il fucile, se ne va e pensa: “No. Nulla sarà pi come prima”.

E Magico Vento si sveglia. Cavallo Pazzo è sparito, come Nuvola Rossa prima di lui. Magico Vento ha vissuto in sogno le loro vite. Nuvola Rossa, il grande capo dalla via diritta e luminosa, flemmatico, molle, accondiscendente. Macché: un ragazzino impetuoso, poi riflessivo, segnato da un’amicizia particolare, e dal desiderio di pace. Cavallo Pazzo: un giovane che sognava l’amore, che gli fu impedito. Poi il solitario, il ribelle, l’Uomo strano. E il giorno dopo Magico Vento arriva sulla montagna sacra dei Sioux. Là gli appare il suo maestro Cavallo Zoppo per spiegargli tutto.

“Volevi capire il tuo destino, Magico Vento. Ma il tuo destino è intrecciato a quello del nostro popolo che vive un difficile momento. Per comprendere a fondo dovevi vivere le esperienze di uomini che tutti guardano come esempio. Ma anche loro sono uomini imperfetti, che hanno cercato la loro strada tra mille incertezze”. “Nessun discorso avrebbe potuto farmelo capire così a fondo”, confessa Ned. Il discorso di Cavallo Zoppo è un concentrato di saggezza. Magico Vento ha un brivido: “Sar molto difficile per me.. Un bianco..”. “Tu sei come il vento, non hai nazione!”. E sorride, il vecchio. “Io sono un uomo, padre mio! Per quanto dovrò ancora rinunciare a me stesso, seguire strade misteriose, cercando di vedere con nuovi occhi, ma restando cieco sul mio passato?”. Umanissimo, bellissimo questo personaggio. E la cosa bella di questo struggente finale di questo struggente episodio è che un giorno Magico Vento avrà pure la risposta a questa domanda (n°37, “La via oscura”).

Questo è il cuore della vicenda. Poi cè quella di Poe, parallela a quella di Ned. Poe viene raggiunto a Blizzard da un vecchio amico, Frank. Ricordano insieme quando lavoravano in una distilleria, Poe stava per essere ucciso per avere scoperto quanto fosse tossico il whisky dell’azienda, quando Frank lo salvò, uccise il padrone e diede fuoco a tutto. Ma Poe scopre che Frank è stato mandato da Hogan, il loro acerrimo nemico! Alla fine Poe gli spara. Dice: “E’ stata la vita, Frank. Mi ha cambiato e ora tengo più al futuro che al passato!”.

Una vicenda in controluce a quella del protagonista. Entrambi si sono messi in gioco. Il senso è che il passato non può inghiottirci. Lo dice Cavallo Zoppo, Poe, l’essenza della storia di Cavallo Pazzo… e anche Ned finisce per capirlo. Anche se a partire dal numero successivo inizieranno le scoperte sul suo passato. Ma sarà un dono, non una ricerca disperata. Questo – d’altra parte – è il modo in cui vive Magico Vento, un uomo sacro.

Che altro cè da dire se non che è una storia geniale?

26/12/2005 - bila83


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