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Domani le quattro gare degli ottadi di finale del Campionato Europeo 2005

Le grandi in crisi del basket europeo.

Spareggi Europei di Basket: Germania-Turchia, Grecia-Israele e Serbia-Francia

19/09/2005 - bila83

Italia in crisi d’identità? C’è chi sta peggio, molto peggio. Parliamo della Francia, terza nel suo girone: vincente solo con la Bosnia, mazzolata dalla Grecia in una partita giocata a 50 punti, e dalla Slovenia in una a 58. Tony Parker, play dei San Antonio Spurs campioni NBA, è in rotta con tutti, dai compagni, all’allenatore fino ai ferri del Pionir di Belgrado: 2/22 dal campo nelle ultime due gare e clima di crisi nera. Non aiuta trovare nel barrage la Serbia Montenegro padrona di casa, con tanto di trasferimento a Novi Sad. Possibilità di passare il turno? Sulla carta zero, ma ai francesi il talento non manca e quell’ottavo resta sicuramente il più interessante, perché tutte e due non possono perdere. Per una delle due sarà un Europeo figuraccia. La Serbia credeva di evitare la gara dove hai tutto da perdere e poco da guadagnare, credeva di evitarla vincendo il girone. Eppure, ancora ha convinto poco. Il test più probante era la Spagna al debutto: persa di 19 davanti alla sua gente. E adesso deve arrotolarsi le maniche. Di certo, per i plavi meglio i francesi degli sloveni (girone vinto a punteggio pieno, pare che quest’anno facciano sul serio) e dei greci, secondi.

Per la muscolosa Grecia c’è il barrage con la sorpresa Israele. Sentite che storia. Gli israeliani sono arrivati ai canapi dell’Europeo di rincorsa, come si fa al palio di Siena: la settimana prima di iniziare hanno staccato il biglietto, schiantando la concorrenza di Repubblica Ceca e Ungheria in un torneo a tre giocato proprio a Belgrado. Manco a dirlo, gli altri avevano giocatori NBA, loro solo mezzi tecnici e mentalità solidissima. Al debutto hanno virtualmente condannato all’eliminazione la Lettonia rivelazione in Svezia, poi perso con la Serbia e fatto sei al superenalotto battendo la Spagna. Per un punto di differenza canestri ha perso il secondo posto a favore dei serbi. Comunque vada sarà un sogno: coi greci può fare una partita a rostri e sportellate, sotto i 60 punti, e magari ci può scappare il colpo gobbo, come riuscì nel barrage svedese, quando sgambettò la Slovenia.

Terzo confronto è quello tra Germania e Turchia, quello dei nostri (eventuali) rimpianti. La Turchia ha una corazzata: Turkoglu e Okur, gente scafata a livello di finale NBA o finale di Conference. Coach Boscia Tanjevic, ovvero repertorio infinito di trucchi mentali e tattici per rimettere in piedi un europeo, come fece con noi nel 1999. Ha un potenziale atomico. Nel 2003, pensate un po’, il suo barrage fu con i serbi, perso. La Germania deve riscattare quello perso contro di noi nel 2003. Ha battuto la Russia che sulla carta è ancora più forte della Turchia. Ma davvero queste sono partite con tutto da perdere e nulla da guadagnare: la Germania ha fatto finora un ottimo torneo, e non avesse perso contro di noi (sappiamo come) avrebbe vinto il girone, nonostante le assenze e i giocatori non al top fisicamente. La Turchia finora ha strappato il biglietto per il barrage battendo la Bulgaria sabato, al supplementare. Meno di così si muore. Adesso ha un’occasione di riscatto. La Germania, invece, potrebbe buttare via quanto di buono fatto finora. E la panchina di Boscia è quasi infinita, la Germania potrebbe addirittura aver finito la benzina.

In ogni caso è un torneo equilibratissimo, che non ha ancora eletto una vera favorita. Tra quelle andate a casa c’è la Lettonia, poi i pesci piccoli Bulgaria, Ucraina e Bosnia. I favori del pronostico potrebbero quasi quasi andare alla Spagna, che ha finora preso lo scalpo più importante, quello serbo. Ma non c’è Pau Gasol e sconcerta un po’ una sconfitta come quella contro Israele, che chi mira all’oro non può permettersi. E allora pronostichiamo la Lituania? Tre giocate, tre vinte. Senza Jasikevicius, Eureleijus Zukauskas, Stombergas, Songaila e Macijauskas, scegliete voi chi è il più scarso o il meno importante nel gruppo dei campioni d’Europa. Ma proprio perché c’è un gruppo non sembrano soffrire: ecco il nome nuovo Jasaitis, il trevigiano Siskauskas e i soliti vecchi draghi del parquet (giovanissimi in realtà) Lavrinovic, Salenga e il senese Mindaugas Zukauskas. Il difetto che potrebbe presentargli il conto? La regia di Ginevicius, non il top nel ruolo in Europa. Ma come sempre la Lituania sembra giocare per conto suo, nel suo mondo dove tutto riesce bene.

Poi c’è la Russia che ci ha ammazzato. Con JR Holden è completa anche in regia e sprizza di salute con Kirilenko, Monia, Khryapa e compagnia bella. Il problema: ha rischiato l’harakiri con l’Ucraina (!) e non fa mai una partita uguale all’altra. Se giocassero come contro di noi sempre, andrebbero fino al podio, ma lo faranno? Talento c’è, mezzi fisici pure e un pacchetto lunghi di sole ali, atletiche e tiratrici da mettere in crisi qualsiasi difesa.

Dulcis in fundo la Slovenia, che è addirittura a punteggio pieno. Clamoroso questo o più clamoroso il fatto che con gente di prim’ordine avesse finora collezionato solo figuracce? Mai meglio che 11° in Europa, stavolta invece è già nelle prime 8. Si aspetta l’incanto: se c’è un gioco di squadra pochi sono meglio di loro. I nomi: gli NBA Brezec (Charlotte), Nachbar (New Orleans), Nesterovic e Udrih (San Antonio), poi Becirovic (Fortitudo), Lakovic (Panathinaikos), Lorbek (Fortitudo), Milic (Virtus) e Slokar (Benetton). Impressionanti, sul serio. E’ un Europeo durissimo. Con l’Italia che cerca ancora la rotta per la gloria. Si parte da Podgorica.

19/09/2005 - bila83


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